Al via nuovi prodotti per gli hotel

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Una linea di pavimenti galleggianti di legno per l’industria alberghiera

La prima pavimentazione galleggiante in materiale ligneo è stata realizzata su laminato Hpl (high pressure laminate) in Norvegia-Svezia negli anni ’70 . Negli anni ’80 questo prodotto si è sviluppato in Europa utilizzando carte decorative simili al legno o decori vari estendendosi nel resto del mondo dopo gli anni ’90. L’essenza del progetto e della novità era di eliminare il fastidioso e lungo sistema della preparazione del fondo ed il successivo incollaggio del pavimento. Il nuovo prodotto, infatti, è un pavimento copri pavimento vale a dire si applica con il solo incastro maschio femmina con facilità e rapidità di posa in quanto non sussiste né cemento, polvere né finitura successiva vale a dire levigatura e verniciatura. E’ praticamente un pavimento pronto. Recentemente alcune industrie in particolare italiane, su questa linea e sulla base delle esperienze acquisite nel tempo, hanno evoluto questo tipo di pavimentazione di legno che si inserisce come superamento del prodotto sintetico, utilizzando vero legno su entrambe le superfici. La differenza e quindi l’evoluzione è di unire la facilità di posa dei pavimenti galleggianti con la caratteristica di elevata resistenza superficiale alla naturalità del vero legno. Questo tipo di pavimento è infatti migliorativo dei pavimenti galleggianti esistenti di natura sintetica e quindi di decoro ripetitivo ristabilendo nel pavimento l’aspetto, l’essenza, la finitura e la naturalità del vero legno. E’ interessante notare che le caratteristiche chimico-fisiche della resistenza superficiale, garantite da un “processo” di vetrificazione ad alta temperatura e pressione, supera le caratteristiche della sola verniciatura anche a più strati che è il punto debole del pavimento prefinito tradizionale di legno. Mentre la verniciatura chiude i pori e generalmente rende liscia la superficie, questo “processo” entra nei pori del legno conservando la naturale venatura dello stesso. La superficie è comunque chiusa dal punto di vista della porosità ed è un prodotto assolutamente igienico intoccabile da macchie, sigarette e solventi e conforme alle norme EN13329. I pavimenti galleggianti in generale presentano una misura standard di 1.200 X190 X 7 mm, questi nuovi eseguiti con vero legno sono invece di circa 1200 x 110 x 7.5 mm. Il risultato estetico che deriva da questa dimensione ridotta è un parquet che conserva nelle sue dimensioni la naturalità del pavimento come un tempo veniva usato negli arredamenti tradizionali. La ricerca tecnologica ed estetica ha portato ad una possibilità di scelta di una dozzina di essenze di vero legno utilizzando tranciati naturali e cercando il più possibile l’omogeneità delle essenze prescelte conservando tuttavia la naturale varietà delle venature e delle tonalità. L’utilizzo del legno determina un prodotto non ripetitivo ma variegato dando all’ambiente una calda atmosfera naturale. Essendo la struttura totalmente di legno come componente del prodotto, il sistema è ecologico, al fine di garantire le più importanti esigenze del vivere moderno; inoltre per permettere l’utilizzo in ambienti pubblici come quelli del settore alberghiero; alcune industrie lo producono omologato in Classe 1.
Solo l’accoppiamento con impiallacciature superiori ed inferiori della stessa essenza garantisce una stabilità nel tempo con variazioni dimensionali molto ridotte rispetto ai pavimenti sintetici sopraddetti. Per avere un prodotto di qualità bisogna che il supporto intermedio sia moisture resistant e bisogna attentamente valutare la tecnica di lavorazione e le colle di accoppiamento del prodotto, affinché garantiscano una elevata resistenza all’umidità. Le caratteristiche chimico fisiche sono poi garantite da un sistema di controllo del laboratorio di ricerca per effetto della qualità secondo gli standard europei ISO 9001. E’ bene ora parlare della posa e della manutenzione del prodotto che può avvenire sia con posa galleggiante che con posa incollata. La posa segue le normali norme del pavimento prefinito. Il posatore dovrà preoccuparsi che le caratteristiche del sottofondo ed i parametri ambientali (umidità e temperatura) siano nei normali limiti ampiamente conosciuti (UR umidità relativa <= 50%, la temperatura dell’ambiente compresa tra i 18° ed i 25°C). Per la posa galleggiante è sufficiente un pavimento ben liscio oppure una moquette da ricoprire avendo la precauzione di utilizzare sempre un film di polietilene a bassa densità per evitare formazione di condense nonché un foglio a materasso a cellula chiusa ma di basso spessore al fine di ridurre l’emissione del rumore. Il sistema di applicazione così descritto ha un ingombro totale sullo spessore vicino ai 12 mm. Nel caso in cui questo pavimento venga posato con sistema ad incollaggio bisogna seguire le specifiche dei tradizionali parquet di legno. L ‘ultima, e forse più interessante caratteristica, è che il tipo di superficie utilizzata richiede nella prima fase una pulizia sui giunti con un panno umido ben strizzato mentre nel tempo macchie o sporco si eliminano con un panno umidificato con alcool etilico. Per una buona risultanza estetica sono stati messi a punto dei prodotti “top face” che vengono applicati spray e distribuiti sulla superficie con un panno normale. Per le sopraesposte caratteristiche ottimi risultati e successo sono stati ottenuti negli alberghi, negli uffici nei negozi, negli show room, nei ristoranti e nelle case abitative il tutto dovuto alla rapida facilità dell’impiego unita alle elevatissima resistenza superficiale superiore. In caso di incendio, lo sviluppo eventuale di gas di combustione, è privo assolutamente di gas tossici fenolici o polivinilici come il prodotto di una normale combustione del legno, comunque fortemente ritardata dal trattamento su entrambe le superfici. L’esperienza sin qui realizzata e tenuto conto dell’elevato componente tecnico del prodotto, permette agli architetti e ai progettisti in generale ampie possibilità tecnico estetiche di impiego. Il pavimento prefinto in legno può considerarsi una valida alternativa alla moquette nelle strutture ricettive nei casi in cui si voglia privilegiare una finitura di pavimentazione naturale.

dr arch. Vittorio Pedrotti e dr ing. Federico Bergamo

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